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domenica 9 maggio 2010

PETIZIONE POPOLARE IN DIFESA DEL PO MINACCIATO DALLA CAVA DI BOSCONE CUSANI

I sottoscritti cittadini del Comune di Rottofreno, fortemente contrari allo sfruttamento indiscriminato del territorio,
ESPRIMONO
totale adesione e sostegno alle iniziative legali e di lotta portate avanti dai concittadini di Santimento che si sono opposti alla realizzazione della cava sul PO a Boscone Cusani e della annessa bretella a servizio della stessa senza la prevista Valutazione di Impatto Ambientale.
CHIEDONO
al Sindaco, alla Giunta e a tutti i Consiglieri Comunali di Rottofreno di rinunciare a presentare qualunque ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR che ha bocciato l’iter fin qui adottato.
CHIEDONO
all’Amministrazione Comunale di intraprendere finalmente il corretto percorso amministrativo promuovendo la Valutazione di Impatto Ambientale per valutare la compatibilità delle attività estrattive nel Polo di Boscone Cusani.
CHIEDONO
alla Polizia Municipale, alla Polizia Provinciale e ai Carabinieri di fermare le attività di escavazione nel Polo di Boscone Cusani che, in dispregio della sentenza del TAR, proseguono indisturbate.
SI IMPEGNANO
a sostenere l’attività del comitato spontaneo di cittadini che si è opposto alle delibere del Comune di Rottofreno sulla cava.
FIRMA ANCHE TU, FERMO LO SCEMPIO AMBIENTALE

mercoledì 28 aprile 2010

Il Comune non se la "CAVA". Bocciatura dal TAR di Parma.

Grazie. E' la prima parola che ci è venuta da pronunciare. Siamo grati al TAR di Parma perché, accogliendo i ricorsi contro l'approvazione delle attività estrattive del Polo Boscone Cusani in comune di Rottofreno, ci ridà fiducia nelle Istituzioni e nella Giustizia.
Grazie ai nostri concittadini di Santimento che, noncuranti delle lusinghe e, in alcuni casi, delle velate minacce, hanno proseguito imperterriti nei loro ricorsi giudiziari.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Emilia-Romagna, Sezione di Parma, accoglie i ricorsi e annulla la deliberazione consiliare n. 39 del 20 luglio 2007 (quella che dava il via libera alla cava).
L'Amministrazione di Rottofreno ne esce con le ossa rotte e perde quel po' di credibilità che ancora aveva.
Un pasticcio dopo l'altro sta portando il Comune verso il baratro e non riesce a "CAVARE" il classico ragno dal buco.

lunedì 19 aprile 2010

I Puntini sulla… F di farmacia

Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo...

Rottofreno, aprile 2010

Ho letto con attenzione la lettera del sindaco Maserati che spiegava con ardore le motivazioni che hanno portato l’amministrazione a cercare di aprire una nuova farmacia a S. Nicolò.
Premettendo che nessuno mette in discussione la assoluta necessità di avere una nuova farmacia nel nostro paese, mi spiace dover sottolineare che non è certo questo il problema. Come non credo che ci sia un destino cinico e baro che rema contro, o che ci siano forze malevoli che cercano di ostacolare questo progetto, contro questa Amministrazione.
Il problema è un altro, il TAR di Parma è chiamato a decidere se tutte le procedure attuate dai nostri amministratori siano corrette e rispettose della legislazione vigente.
Al TAR non interessa se il paese ha così tanti abitanti, interessa che ciò sia certificato da un ente preposto, (che non è il comune), non interessa che la via Emilia sia pericolosa da attraversare per raggiungere l’attuale farmacia, interessa che vengano rispettate i requisiti determinati dalla legge, come le distanze tra una farmacia e l’altra. Insomma al TAR interressa che sia rispettata la legge.
Personalmente non sono mai stato una persona che ama le lobby o le corporazioni, ma ritengo assolutamente legittimo che un cittadino o una organizzazione di categoria, se ritengono di aver subito un torto si avvalgano anche della magistratura. Di contro sono gli amministratori che quando deliberano devono sapere se sono nella legittimità oppure stanno troppo “forzando” le interpretazioni di legge.
E se non lo sanno si devono avvalere di esperti, come puntualmente fa l’amministrazione Maserati e nella fattispecie l’Assessore alle attività economiche (sig.ra Cassinari).
Ora detto ciò è chiaro dove sta il contendere: le procedure e gli atti che sono stati deliberati sono corretti oppure no? È di questo che si pronuncerà il TAR di Parma, non di altro. Infine vorrei fare un ultima riflessione, qualunque sarà alla fine il giudizio la responsabilità caro Sindaco e Cara Assessore sarà solo e soltanto vostra. Nel bene o nel male, se il TAR vi darà ragione sarete stati bravi e il sottoscritto sarà il primo a congratularsi con voi, ma se il giudizio sarà negativo allora vi prego di non fare i soliti piagnistei o gli attacchi ai giudici, a Federfarma o al farmacista Guidotti (per intenderci alla Berlusconi) ma responsabilmente di prenderne atto e di agire di conseguenza.

Giuseppe Mori
Consigliere Comunale del P.D.

domenica 21 marzo 2010

UN PONTE SOSPESO SUL SILENZIO

Le cronache degli ultimi mesi sono ricche di notizie - con annesse polemiche e prese di posizione - sui ponti.
Si va dal ponte sullo stretto di Messina ai ponti sul Po, quello provvisorio e quello definitivo.
Meraviglia molto che non si parli quasi per niente del cosiddetto secondo ponte sul Trebbia. Per intendersi, del ponte che costituisce il tratto fondamentale della nuova tangenziale, quella che dovrebbe alleggerire il traffico su S. Nicolò.
Per il nuovo ponte sul Po vediamo scorrere, rassicurante, il conto alla rovescia che ci separa dalla sua ultimazione.
Per il nuovo ponte sul Trebbia il cronometro è sconsolatamente fermo: si tratta di un inceppamento o il meccanismo è saltato completamente?
Sono ormai molti mesi che i lavori sono praticamente fermi,  senza che vi sia la benché minima presa di posizione, il più piccolo intervento da parte delle Amministrazioni coinvolte. A cominciare proprio da quella di Rottofreno che dovrebbe essere la più attenta al procedere dell'opera, più volte definita fondamentale per migliorare la qualità della vita dei tanti che, ogni mattina, sono costretti a sobbarcarsi estenuanti code per raggiungere Piacenza.
Le poche notizie che trapelano destano preoccupazione e allarme: pare che il progetto stesso del ponte sia inadeguato e che, con tutta probabilità, dovrà essere rifatto. C'è persino chi sostiene che, in tal caso, potrebbe essere messa in discussione l'intera procedura, con effetti devastanti sui tempi e sui costi di realizzazione.
Di fronte a questa situazione, tutt'altro che rassicurante, stupisce che non si sia levata una sola voce a chiedere chiarimenti e informazioni sul reale andamento dei lavori.
Nei Consigli Comunali interessati (Piacenza, Gragnano e, soprattutto, Rottofreno) ed in quello provinciale regna un'indifferenza generale. A nessuno pare interessi capire se il progetto approvato sia veramente irrealizzabile, come già in fase di gara qualcuno aveva denunciato, oppure possa essere salvato con qualche aggiustamento.
Sarebbe interessante sapere chi dovrebbe sostenere gli eventuali costi supplementari e, innanzitutto, quali siano le previsioni aggiornate per il completamento della tangenziale.
Vedremo in futuro se il ponte porterà da una sponda all'altra del Trebbia, per adesso è sospeso su di un imbarazzante quanto assordante silenzio.

sabato 13 marzo 2010

UNA GIUNTA SPERICOLATA

Il sindaco Maserati ha spiegato, a modo suo, come mai la procedura per l'apertura della nuova farmacia di S. Nicolò abbia subito una pesante battuta d'arresto.
Il TAR di Parma, nella seduta del 9 marzo scorso, ha infatti accolto il ricorso presentato concedendo la sospensiva richiesta. Nell'ordinanza si legge che "ad un primo sommario esame, destano perplessità le ragioni della scelta pianificatoria operata, tenuto conto dei parametri normativi che ne sono a fondamento". In parole povere: le decisioni prese dal comune di Rottofreno e dalla provincia di Piacenza non avrebbero rispettato le leggi e le norme che regolano la materia.
Tutto bloccato dunque, anche l'esame delle due offerte pervenute e tutta la parte del bilancio finanziata con le entrate derivanti dalla nuova farmacia.
Il nostro ha sostenuto seraficamente che l'amministrazione da lui guidata ha fatto tutto per benino tanto che, di concerto con l'assessore provinciale Gallini, proseguirà nell'azione giudiziaria per difendere le scelte sin qui effettuate. Coerenza o incoscienza? Il tempo ed i giudici risponderanno a questa domanda.
Nel frattempo ci piacerebbe che il Sindaco e la Giunta di Rottofreno rispondessero ad un altro semplice interrogativo: come mai, nella stessa seduta del 9 marzo, su di un ricorso del tutto analogo che vedeva coinvolto il comune di Rivergaro, gli stessi magistrati hanno respinto la richiesta di sospensiva?
Bizzarrie dei giudici o approssimazione e superficialità dei nostri amministratori?
La risposta sembra perfino troppo scontata.

giovedì 11 marzo 2010

SENZA FAMIGLIA

Leggendo la stampa locale di questi giorni mi è tornato alla mente un romanzo letto quando ero bambino e che, successivamente, ha ispirato una fortunatissima serie di cartoni animati.
Il romanzo è "Senza famiglia" di Hector Malot e la serie televisiva invece prendeva il nome da "Remi", il bambino protagonista del romanzo, venduto al musicante di strada Vitali quando aveva 10 anni.
L'ineffabile sindaco Maserati ha difeso il suo vice, Giovanni Perotti, dall'accusa di conflitto di interessi nella questione della cava di Boscone Cusani  e della connessa "bretella" di Santimento, sostenendo che non sapeva (il Perotti) che suoi parenti fossero proprietari di alcuni terreni oggetto delle delibere di giunta e di consiglio. Innocente e inconsapevole.
Nel leggere queste affermazioni, non ho potuto reprimere un moto di tenerezza nei confronti del vice sindaco e assessore alla programmazione infrastrutturale, da  decenni protagonista della vita politico-amministrativa di Rottofreno. Poverino, come poteva, approvando delibere in cui c'erano nomi, cognomi, luoghi e date di nascita, pensare che alcuni di loro fossero suoi parenti?
Lui, come il piccolo protagonista del romanzo, è "senza famiglia" o, quanto meno, non se ne ricorda.

sabato 6 marzo 2010

CHI E' SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA SCHEDA

L'argomento del giorno sono le irregolarità, reali o presunte, che hanno caratterizzato la presentazione delle liste di alcuni partiti per le elezioni regionali.
Mentre scriviamo non si sa ancora se il Presidente della Repubblica firmerà o meno il decreto, varato in tutta fretta dal Consiglio dei Ministri, per riammettere le liste escluse in prima battuta.
Pur provando un senso di malessere nel vedere come, per l'ennesima volta, questo governo interpreti in maniera a dir poco disinvolta le “regole del gioco”, preferiamo non entrare nel merito della questione. Vorremmo spostare, se possibile, appena un po' la luce dei riflettori. A tutti coloro i quali si ergono a difensori della legalità e del rispetto delle regole, vorremmo rivolgere una semplice domanda: siete proprio sicuri di averle osservate fino in fondo quelle regole? O magari vi siete concessi anche voi qualche licenza e fate la voce grossa solo perché l'avete fatta franca.
A Rottofreno, per esempio, abbiamo visto, ben prima della presentazione delle liste, qualcuno che raccoglieva delle firme su moduli in bianco. Tutto regolare?
In poche parole, parafrasando il detto evangelico, chi è senza peccato scagli la prima scheda o la prima lista.
La sensazione è che vedremmo volare ben poco.

sabato 27 febbraio 2010

LE RISPOSTE NON DATE

Il 24 febbraio scorso, durante un incontro pubblico tenuto nel salone parrocchiale di Rottofreno per presentare il bilancio di previsione per l'anno 2010, è stato chiesto al vice sindaco Giovanni Perotti se fosse vero che, fra le tante vicende giudiziarie che vedono coinvolta l'amministrazione comunale, vi sia anche un presunto conflitto di interesse per un assessore della Giunta Maserati.
Si tratterebbe, in pratica, dell'esistenza di un vincolo di parentela con uno o più soggetti privati interessati agli sviluppi della cava di Boscone Cusani e/o alla realizzazione della bretella che dovrebbe evitare il transito, all'interno dell'abitato di Santimento, dei mezzi pesanti che trasportano sabbia e ghiaia prelevate dalla cava sul Po.
Secondo quanto sostenuto anche in uno dei ricorsi presentati al TAR di Parma, uno degli assessori di Rottofreno avrebbe tranquillamente partecipato (e votato, ovviamente a favore) a riunioni della Giunta e del Consiglio Comunale di Rottofreno che si occupavano di questioni che, in qualche misura, interessavano persone con le quali era ed è in rapporto di parentela entro il quarto grado.
Noi non sappiamo quale sia la verità ed aspettiamo fiduciosi la pronuncia del TAR, ma ci chiediamo come mai il vice sindaco non abbia voluto dare alcuna risposta. Difficile credere che all'interno della giunta l'argomento non sia stato affrontato. E allora, perché mai non fugare ogni dubbio e, davanti ai cittadini presenti - non molti per la verità - dire, una volta per tutte, una parola chiara ed inconfutabile. Invece non vi è stata, da parte di Perotti, alcuna risposta bensì un'oscura minaccia di chiedere un risarcimento a tutti coloro i quali hanno osato opporsi alle decisioni del Comune.
Ancora una volta la giunta Maserati ha chiarito quale sia l'interpretazione, del tutto singolare, che dà del confronto democratico e dell'esercizio del diritto di critica. Che nessuno si permetta di dissentire, criticare, protestare, altrimenti, come ha riferito Perotti, un "pool di avvocati" (ingaggiati dal comune con i soldi dei cittadini) provvederà a fargliela pagare cara. Sembra di risentire, per l'ennesima volta, l'ormai trito e ritrito slogan: NON DISTURBATE IL MANOVRATORE.
Solo che, questa volta, i protagonisti appartengono ad un'amministrazione che, almeno in teoria, dovrebbe far riferimento ad una tradizione - quella democratica, popolare e riformista - che ha sempre considerato il confronto come un arricchimento e non come un fastidioso rituale di cui sbarazzarsi.